Il promotore della cellula italiana del gruppo hacker che ha messo in ginocchio i sistemi informatici di istituzioni e aziende sarebbe un ragazzo ventiseienne del Canton Ticino, nome in codice Frey. Tra i siti colpiti quelli di Senato, Camera dei Deputati, Palazzo Chigi e AgCom e di aziende di interesse nazionale come Eni, Enel, Eni, Finmeccanica, Poste e Unicredit. Il Viminale avrebbe adottato una linea d'intervento molto più aggressiva dopo il radicalizzarsi della situazione.
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